Nel 2007, agli albori del nostro amore, ci siamo trovati di fronte ad un bivio:
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Ma anche partire è mollare, restare è resistere. |
rimanere un anno ognuno a casa sua e mettere da parte tutto il possibile per poi partire per un nuovo inizio in un nuovo paese e passare qualche anno a fare esperienze all'estero, magari come semplici camerieri, godendo della vita come se non ci fosse un domani, oppure andare subito a vivere insieme e costruire giorno per giorno una nostra vita qui, vicino alle nostre famiglie, nella conformista, ma tenera, idea di invecchiare insieme lasciando qualcosa di concreto, prima o poi, ai nostri figli e vivendo ogni minuto, dal più triste al più felice in un'ubriacatura di noi due.
Oggi mi sento ancora così, indecisa se mollare tutto, prendere Ford per la collottola e trascinarlo al di là dell'equatore e al di là di Greenwich, andare a raccogliere i pomodori in Australia per poter godere magari delle due ore di sole dopo il lavoro sulla spiaggia e ricominciare a vivere come due pischelli invasati, feste tutte le sere, pelle abbronzata e seccata dal sole, nessun progetto se non la vita stessa, la felicità di far l'amore all'alba, sapendo di poter dormire in un qualsiasi altro momento. Sogno di cantare come Satine:
One day I'll fly away
Leave all this to yesterday
What more could your love do for me
When will love be through with me
Why live life from dream to dream
And dread the day when dreaming ends?
Oppure continuare qui, imperterrita a lottare contro tutto ciò che non riesco/riusciamo ad ottenere da una vita che è complessa, perchè "Rome wasn't build in a day" e la strada che mi porta verso i miei sogni è tanto concreta quanto gli inciampi che ti trovi davanti.
E hai voglia ad avere delle Manolo ai piedi, se poi la strada è lastricata di sanpietrini. Dov'è il sostegno alle famiglie giovani, chi si cura dei nostri sogni e chi ci dà la possibilità di lavorare per ottenerli?
Eppure mi sento legata a questo posto, alla mia casa, alle mie abitudini e alle piccole cose che mi rendono felice ogni giorno: le sigle delle serie tv con i balletti improbabili, lo sguardo di chi cerca in me la sua oasi di pace e serenità, le nuove amicizie, il buon cibo, il nostro letto, i nostri gatti malefici, la sveglia quando non suona, una canottiera nuova che non sembri quella della nonna.
E così faccio un duetto con Pino Daniele dichiarando che "mi muoverò, toccando quello che non ho, sorriderò, piangendo forse un pò".
i say i' sto cca'
me 'mbriaco e c' aggia fa'
me gira 'a capa ma voglio parla'
i say i' sto cca'
'a tristezza se ne va
'o vino scenne ma poi finira'
mi muovero'
toccando quello che non ho
sorridero'
piangendo forse un po'
ma faccio da me
i' me 'mbriaco pe nun ve vede'
ma so che sbagliero'
me sento 'a guerra il resto non lo so
i say i' sto cca'
e 'a paura se ne va
e si m' addormo n'terra nun me sceta'
i say
E voi? Andreste, stareste, partireste o rimarreste?
E soprattutto potreste mai lasciare la Playstation dietro di voi?