Quando vivo, cammino, gioco, lavoro io mi immagino vivere, camminare, giocare, lavorare (approfondirò questo argomento).
Di solito nel mio immaginario sono così:
O, nei giorni meno romantici e più ribelli, così:
O tutt'al più, nei giorni bambini, giocosi, così:
Poi mi ricordo che mi sono tagliata i capelli e che negli ultimi 3 anni ho mangiato tanto di quel cibo da sfamare tutto il continente Africano per tutta la restante esistenza del mondo - 2 anni/Maja/2012 -. (L'ho fatto per non far sentire solo il mio grande amico Bono. Come lui anche a me non frega un cazzo di salvare l'Africa, ma io non ci guadagno niente sopra.)
Dopo essermi ricordata queste cose, oggi mi immagino così:
Ho avuto un attimo di tristezza e poi ho pensato che nonostante tutto per lo meno ancora non mi immagino così:
E allora ho sorriso.
Così:
Sono ancora piegato dal ridere.
RispondiEliminaBellissimissimo post.
La palla rossa mi ha ricordato 2001, che è l'inizio e la fine di ogni cosa, quindi direi che non è poi così male.
Grande Locke.
Grande Julez.