C'è questa roba che mi ribolle dentro da anni, ogni volta che mi riascolto le stesse frasi:
"Se vuoi stare al mondo, ti devi adattare"
"Il mondo è fatto così che ci vuoi fare?"
"Alla fine se ti ostini starai male solo tu"
E io mi chiedo, porca di una troia, ma perchè la vita dev'essere un gioco al ribasso? O meglio, perchè lo deve essere per noi poratchi? Perchè io sono stra sicura che ai livelli "alti" (culturali ma soprattutto economici) col cazzo che a qualcuno si dice di fingere di essere peggio per potersi meglio adattare.
Per spiegarmi meglio, l'evento scatenante di questo momento è il colloquio che ho sostenuto a metà del corso che sto frequentando e che doveva servire per definire meglio le mie aspettative sullo stage finale.
[sono in cassa integrazione e, considerato che fino al 17 gennaio avrei avuto le ore di allattamento e quindi sarebbe stato impossibile essere assunta da chiunque, mi sono buttata in questo corso post-diploma di 900 h di cui 630 di lezione e 270 di stage. Stage che, per quanto mi riguarda DEVE essere uno stage per inserimento e non uno stage di formazione]
Insomma durante questo colloquio le uniche frasi che sono venute fuori sono state:
"Se metti la laurea non puoi chiedere un posto da operaia"
"Se lasci i diplomi artistici vieni scartata per qualsiasi cosa"
"Con questo cv non ti considerano come segretaria, perchè non hai l'esperienza specifica"
"Aggiungi che hai fatto questa mansione anche se non è vero perchè il tuo obiettivo è sederti su quella sedia, poi il resto si vedrà"
Allora, io so che la persona che mi ha fatto questo colloquio è in buona fede e mi vuole aiutare e non sono arrabbiata con lei, ma il fatto è che io sono quella che sono. E anche se ho tanti difetti, lavorativamente sono una cazzo di macchina da guerra. In ogni ruolo che ho svolto ho sempre dato il massimo e ho sempre ottenuto i migliori risultati.
Ma qui si gioca sul fatto di essere CONFORMI.
Mentre sul mio cv c'è che ho fatto il DAMS (anzi no, ho già corretto con Scienze della Formazione, che è un pò meno "ridicolo"), c'è che sono un'artista circense diplomata, c'è che sono un'attrice diplomata, che ho lavorato in teatro. E poi c'è il mio unico lavoro "serio" quello in cui sono stata assunta per fare la commessa part-time 16h e dopo 3 anni ero la responsabile di un settore intero con 10 persone da gestire.
Eppure devo nascondere che ho studiato, devo nascondere che sono una persona passionale, devo nascondere che avevo responsabilità perchè le aziende cercano persone che non sanno pensare con la loro testa.
E allora fingi.
Beh, io che sono un'attrice non so fingere. Non so mentire. Non so essere chi non sono.
Questa cosa mi tormenta da sempre. Perchè bisogna fingere anche con le persone per essere accettate. Perchè questo è un paese dove la diversità è un handicap invece che un'opportunità.
Voglio andare via. Lo so che sarà così dappertutto ma forse c'è qualche posto dove esiste la curiosità verso l'altro, dove non c'è la paura di chi la pensa diversamente da te ma anzi c'è la spinta a discutere e capirsi, pur eventualmente rimanere della propria opinione.
Parlando di figli con un mio compagno di classe, l'unico con cui vado piuttosto d'accordo e un ragazzo dolce e sensibile a cui mi sono affezionata, dicevo che io non ho intenzione di sottoporre AleLeo ai sacramenti poichè noi Ford siamo atei/agnostici e riteniamo non solo che la fede sia qualcosa di completamente diverso dalla religione ma anche che sarà AleLeo se e quando avrà curiosità per il mondo spirituale a chiedere informazioni. E che nel caso cercheremo di spiegargli tutto nella maniera più equilibrata possibile tentando di non influenzarlo fortemente nelle sue eventuali scelte successive.
"E se poi ti viene a chiedere come mai lui non fa la comunione mentre tutti i suoi amici la fanno e fanno anche la festa dopo?"
"Allora gli spiegherò che io e papà non crediamo nella religione e nelle istituzioni religiose ma che esistono varie fedi e che alcune persone quando credono vogliono partecipare ad alcuni eventi per testimoniare ciò che provano"
"Sì ma cosa vuol dire? Comunque lo influenzi così"
"Certo che lo influenzo, è mio figlio. Ma cerco di influenzarlo al pensiero aperto. Esistono tante persone che vivono le cose in maniera diversa e non c'è giusto o sbagliato in questo. Lo sbaglio sta nel giudicare chi fa diversamente da noi senza cercare di capire perchè fanno quello che fanno."
"Va beh ma scusa e all'oratorio? Cioè se lui non può andare all'oratorio? TI SEMBRA NORMALE?"
Ecco.
E io ora sono depressa.
Faccio tutta la fatica del mondo per cercare di essere la migliore possibile quando in realtà mi si chiede di essere come tutti gli altri.
Che noia.
Che barba.
Che barba.
Che noia.
Auguri a me, che ho superato gli anni di Cristo e con questo ormai è sicuro che non diventerò famosa da giovane.
E siccome questo post è una merda o un gatto attaccato ai coglioni ecco AleLeo che così vi ripigliate (se siete arrivati a leggere fino a qui).
ahhaha, Ale Leo è stupendo! e voi tutti pure, bella famiglia.
RispondiEliminanon cambiare, non ti arrendere.
anche io non ho battezzato il nano (alto), ora ha quasi 5 anni ed è sopravvissuto. e no, non andrà all'oratorio, e a catechismo e a messa..
credo sopravviverà, tutto sommato se noi siamo sopravvissuti al contrario...
ci sono buone speranze..
un bacio e ancora auguri :-)
e.
Più che di essere diversi o uguali, importa che siamo noi.
RispondiEliminaInsieme ad AleLeo.
Se poi sarà qui tra i bagonghi, al mare o in montagna, in Islanda o in Australia, poco importerà: ci saremo. Per come siamo.
Anche se è bello pensare di poter tentare una via in un "posto migliore".
Tanto per prendere un pò per il culo questi bigotti che ci vorrebbero tutti uguali. :)
Non ci provare nemmeno, a cambiare! Ma nemmeno per idea!
RispondiEliminaO che si scherza peDDavvero?!
-Margheresa-
Ps. sai che io all'oratorio non ci sono mai mai stata? E ti assicuro che ho vissuto benissimo lo stesso! :)
AleLeo e' splendidissimo! che bei pantaloni arcobalenosi...
RispondiEliminaSul lavoro nons aprei che dire, ma sul fatto della non religione sono d'accordo su tutta la linea, e penso che ormai siano in tanti a fare questa scelta, quindi tranquilla, che le sue feste le fara' e non sara' un emarginato. Eppoi con quel faccino li, non gli servira' certo l'ora di religione per diventare il piu' figo della classe.
vabbè, neanche le mie sono battezzate e anche io ho sentito minchiate simili a quelle che hai sentito tu, però le mie sono grandine e sono bambine educate, intelligenti e non disadattate, dunque nessuno mi può dire cose come"le stai facendo soffrire, senza la televisione" oppure "a scuola, senza fare religione, diventeranno delle emarginate". Cioè, a scuola chi non fa religione fa educazione civica, dimmi un po' tu cosa è meglio ;).
RispondiEliminaCapisco il discorso perfettamente, ma ti dico di andare avanti per la tua (vostra) strada senza paura. Ripaghera', ne sono certa. Non aver paura di insegnare al tuo bimbo il potere della liberta'.
RispondiEliminaPer il resto ti scrivo in privato.
Baci
Quoto Emanuelas sull'essere sopravvissuti al contrario: è una garanzia per la tua tranquillità.
RispondiEliminaSono transitata dall'oratorio solo per un grest a13 anni alla fine del quale ho ringraziato mia madre per non avermici mai mandata.
Il piccoletto mio non fa religione, si veste da marylin ed è un figo: vengano a dirmi il contrario ;).
Susibita
io ho letto tutto, e vorrei essere tra quelli bravi che dicono cose intelligenti, invece mi vien voglia soltanto di gettare un po' di infamia sulle faccine imbellettate di quanti sostengono che non ci sia chi vuol lavorare, e che ci si sta adoperando...
RispondiEliminama non dico...
se non che AleLeo è un figo
punto
Questo post è bello...Apre la testa!
RispondiEliminaSono passato su questa pagina per puro caso, e leggere della alterazione del curriculum per renderlo più accettabile dal tuo interlocutore potenziale è assurdamente corretto ed ingiusto.
RispondiEliminaMa non riesco a non pensare che se la qualità di un lavoratore debba essere filtrata così mestamente, siamo proprio mai male.
Ah. Già. Siamo proprio messi male.
Se avessi una azienda vorrei conoscerti e assumerti.
In realtà ne ho due, ma non si guadagna, ed appena riesco ricomincio all'estero. Peccato.
Ciao Gianluca e benvenuto.
EliminaDevo ammettere che col cv rimestato (cioè tolta tutta la parte artistica) qualche colloquio l'ho fatto.
Ma una delle prime domande è sempre stata "hai figli? Quanti anni hanno?".
Ora ho trovato lavoro come cassiera per il periodo natalizio in un negozio che ha dichiarato la chiusura per i primi di gennaio. Vai all'estero davvero.
E poi chiamami! ;)
Sì, ho già fatto gli scatoloni per il trasloco, ed ho moglie e figli parcheggiati fino a giugno alle Seychelles (mia moglie è originaria di lì). Appena riesco a vendere una delle due attività (per chiudere debiti e finanziamenti) parto per l'Austria.
RispondiEliminaLì cercherò di avviare un paio di cose, ricominciando da zero. Se non sarà possibile, e passerò per terra per un po'.
Confido, spero, in una mentalità diversa.